sabato 26 luglio 2014

HEY! I'M MOVING TO TUMBLER, CHECK IT OUT!

Here's the link ladies and gents: blondchronicles.tumblr.com


mercoledì 18 giugno 2014

Calcio e politica dell'austerità


Mondiali di Calcio. Angela Merkel celebra (con austerità) la goleada della Germania ai danni del Portogallo, in occasione della fase a gironi di Brasile 2014.


sabato 11 gennaio 2014

Isa is from Austria

To one of my dearest friends... Crazy crazy Isa :-)
Per chi volesse ascoltare la canzone originale (distrutta al canto da Isa) ecco il link. Il pezzo è di Rainhard Fendrich ed è considerato un secondo inno nazionale.





domenica 5 gennaio 2014

Pigs


The Pig

In England once there lived a big
And wonderfully clever pig.
To everybody it was plain
That Piggy had a massive brain.
He worked out sums inside his head,
There was no book he hadn't read.
He knew what made an airplane fly,
He knew how engines worked and why.
He knew all this, but in the end
One question drove him round the bend:
He simply couldn't puzzle out
What LIFE was really all about.
What was the reason for his birth?
Why was he placed upon this earth?
His giant brain went round and round.
Alas, no answer could be found.
Till suddenly one wondrous night.
All in a flash he saw the light.
He jumped up like a ballet dancer
And yelled, 'By gum, I've got the answer! '
'They want my bacon slice by slice
'To sell at a tremendous price!
'They want my tender juicy chops
'To put in all the butcher's shops!
'They want my pork to make a roast
'And that's the part'll cost the most!
'They want my sausages in strings!
'They even want my chitterlings!
'The butcher's shop! The carving knife!
'That is the reason for my life! '
Such thoughts as these are not designed
To give a pig great piece of mind.
Next morning, in comes Farmer Bland,
A pail of pigswill in his hand,
And piggy with a mighty roar,
Bashes the farmer to the floor…
Now comes the rather grisly bit
So let's not make too much of it,
Except that you must understand
That Piggy did eat Farmer Bland,
He ate him up from head to toe,
Chewing the pieces nice and slow.
It took an hour to reach the feet,
Because there was so much to eat,
And when he finished, Pig, of course,
Felt absolutely no remorse.
Slowly he scratched his brainy head
And with a little smile he said,
'I had a fairly powerful hunch
'That he might have me for his lunch.
'And so, because I feared the worst,
'I thought I'd better eat him first.'

Roald Dahl

mercoledì 9 ottobre 2013

UE - Uomini Escremento

Ragazzi non perdetevi la splendida #CommediaEuropea in onda mentre scrivo sul canale streaming di corriere.it. Cast: Barroso, Malmstrom, Letta, Alfano. Sembra la conferenza stampa che si fa dopo un terremoto. Come se i 400 naufraghi fossero vittima di una catastrofe naturale. 

Barroso in particolare spicca su tutti e si guadagna la nomination a Oscar per "Faccia di bronzo ripugnante" con la seguente dichiarazione (traduco dal francese): "Le immagini che abbiamo visto in questi giorni, le bare ammassate, sono immagini che non dimenticheremo mai". Sei solo un grandissimo figlio di puttana e dovresti dimetterti. Di piú, dovresti essere messo ai lavori forzati, sia per quello che non hai fatto in questi anni, sia per l'inverosimile, incredibile, inaccettabile dose di sfacciataggine con cui esprimi la tua solidarietà di zucchero a velo. Chiedi a qualsiasi pescatore siciliano di farti portare al largo, vai a contare i corpi (o i pezzi di corpi) che galleggiano pieni di acqua, fatti raccontare di quando tra le maglie delle reti da pesca questi poveracci devono scartare gli avambracci dalle sardine. Questa non è l'Europa che voglio. Questo non è amore trai popoli. Vattene, e non tornare mai più in Sicilia. Non ti vogliamo.



martedì 2 luglio 2013

Quando incontrai James Senese

Come molti fanno, potete anche voi chiamarlo figlio della guerra. Concentrarvi sul suo colore di pelle, sul dolore che può averlo condizionato per essere cresciuto senza il padre, militare statunitense che alla fine della seconda guerra mondiale se ne tornò a casa oltre atlantico. Tutti aspetti interessanti quando si vuole cogliere il senso più pieno delle opere di qualunque artista. Oppure potete semplicemente abbandonarvi ai suoi dischi. Di certo, se siete arrivati fino a voler approfondire, potete ritenervi fortunati. James Senese, infatti, appartiene alla categoria dei musicisti quasi dimenticati. La sua pagina wiki è una vergogna. Recita così: "Gaetano "James" Senese (Napoli, 6 gennaio 1945) è un sassofonista italiano". Nient'altro. E invece Senese non è solo un sassofonista italiano. Conoscere la sua musica è una benedizione. Con Franco del Prete fonda i Napoli Centrale e devia completamente dall'autostrada della discografia italiana, per accelerare lungo i sentieri sterrati di un jazz progressive mai sentito prima. Un sound che gode del cantato in napoletano, ritrovando le proprie origini africane.

James Senese l'ho incontrato nel 2009, nel vero senso del verbo. Ero alla notte bianca di Maglie, in provincia di Lecce, agosto inoltrato. Sapevo solo di musica dal vivo nella piazza centrale. Mi vedo quest'uomo un po' buffo a dire il vero, vestito tutto di bianco con una vistosa capigliatura afro. "È James Senese" mi dicono, ah. Il resto lo conservo in questo blog, come sempre, con un video. Ah, dimenticavo, i bassi fanno schifo perchè ero troppo vicino alla cassa... È il bello della diretta.

lunedì 24 giugno 2013

Il mercato del pesce di Mazara del Vallo

A Mazara vado quasi ogni estate e probabilmente non è il posto più bello al mondo. Tuttavia, è una di quelle città che non esprime la sua bellezza nella sua struttura e nella sua estetica, nelle sue chiese normanne o nelle splendide cale, nel tempo approdo di decine di popoli. Mazara non mostra il bello, lo trasuda. È un profumo, è nell'aria, nel gusto. Non ha senso pertanto dilungarsi nella descrizione del luogo. Io lo conosco, difficilmente posso farne a meno almeno una volta l'anno e per questo mi sento fortunato. Posso solo suggerirvi di venire a vedere voi stessi. E posso anche regalarvi il profumo "in video" dell'elemento che da sempre caratterizza questa città: il pesce. Siamo nel cuore della filiera, dalla barca direttamente a pescatori, ristoratori o turisti svegli. Buona visione!

sabato 15 giugno 2013

Father Of Pearl Blues Club Band

Atti e Jurgen come Muddy
e Little Walter
Non posso stancarmi di assistere a ogni possibile concerto, festival o qualsiasi altro tipo di performance musicale. Il mondo è pieno di musicisti talentuosi , attempati o in erba, pronti a regalare emozioni.

Perfino in una fattoria a Gallneukirchen, nel cuore dell'Alta Austria, in mezzo al nulla. Loro sono la Father Of Pearl Blues Club Band, e sono tanto coinvolgenti quanto è appariscente la mise del loro frontman Atti (n.d.r. Tuta da meccanico Nasa arancione, occhiale scuro e grossi scarponi neri).

Ho affidato a Jurgen e alla sua armonica il compito di conservare memoria di questa splendida serata. Non perdetevi questo scorcio di assolo, il ragazzo sa quello che fa.

sabato 1 giugno 2013

Genius Philip plays Keith Jarrett

Passi per caso davanti al Cafè Meir, mentre cerchi il bancone giusto per l'ultima birra con un amico, prima di rientrare.Ti rapiscono le dita di un pianista sbarbato, suona "All Blues" di Miles. Suona La Canzone. Finisci seduto accanto all'artista che quasi vorresti spingerle tu le sue dita sui tasti. Lo guardi colmo di speranza e gli chiedi se può suonare Jarrett. Conservo parte della sua risposta in questo video.

mercoledì 29 maggio 2013

Unione Europea, disgregazione morale.

Possiamo mortificarci di fronte a capacità produttiva, vergognarci di sistemi criminali e di corruzione unici per struttura e radicamento. Possiamo (e dobbiamo) fare mea culpa su molti temi. Ma non smetterò mai di provare il MASSIMO ORGOGLIO DI ITALIANO quando si tratta di considerazione della vita umana. Ogni anno l'Italia accoglie dalle 20 alle 30mila persone prive di documenti o di permessi di soggiorno. Molte di queste vengono raccolte in mare e, quando non è troppo tardi, salvate da una morte certa. Una morte di cui pochi altri paesi, oltre al nostro, avrebbero parlato nei propri media. 

Fa riflettere, invece, che un quotidiano tedesco trovi notiziabili le affermazioni del ministero dell'interno tedesco, secondo il quale avremmo aiutato 300 clandestini a raggiungere la Germania. Cosa che, come spiega un senatore, li condannerebbe a vivere in condizioni disperate e senza nessun tipo di aiuto. Cioè loro dicono: avete voluto liberarvi di 300 clandestini (n.d.su 25mila immigrati l'anno), li avete mandati da noi (n.d. perché probabilmente quella era la loro meta originale) e siete senza cuore perchè noi li faremo morire di fame.

A questo punto rifletto sul recente invito del Presidente della Repubblica a lavorare per un'Unione politica Europea. Signor Presidente della Repubblica, mi faccia il piacere di smarcarsi da illusioni europeiste che non riflettono la realtà: smetta di sventolare il drappo dell'unione politica, non fomenti progetti di un'impossibile unione fiscale, racconti la verità delle lobby, l'unica vera democrazia rappresentata a Bruxelles. Signor Presidente, io non mi unisco agli applausi che ha ricevuto per aver accettato la rielezione. Io volevo un presidente nuovo e la mia classe dirigente non è riuscita a darmelo. Lei è presidente (forse suo malgrado) in conseguenza di una incapacità politica del parlamento. La sua elezione è un fallimento del Paese. È un piano C, un'emergenza, di cui non si può essere fieri. E io non sono fiero di lei signor Presidente. Non per la sua persona, non per le sue capacità politiche, ma per il semplice fatto che la sua elezione è un sintomo, mentre al Paese serve una cura.
Mi faccia ricredere, la prego. Vada in conferenza stampa, sbatta i pugni sul tavolo e urli che SENZA UNIONE MORALE NON PUÒ ESSERVI UNIONE DI NESSUN TIPO.

giovedì 25 aprile 2013

Lo stallo della democrazia

Oggi i partiti hanno dato mandato al presidente della repubblica perchè formi un governo "duraturo e largamente condiviso". 

Oggi una elementare e fondamentale dinamica democratica si è invertita, rivelando una vergognosa paralisi del sistema e avviandosi verso il tunnel del paradosso: un parlamento che non è in grado di formare governo, delega a un capo dello stato riciclato la creazione di un esecutivo che lui stesso dovrà sostenere. 

Qualsiasi cosa nasca ha le ore contate, il che è triste perchè impedisce all'Italia di attuare un disegno riformistico ampio e di lungo periodo. 

martedì 19 febbraio 2013

Poor Black Mattie ain't got changing clo'

Ho scoperto Robert Lee Burnside per caso, circa un anno fa. L'ho scoperto tramite Skip James, un altro bluesman di cui ho scritto in un post precedente. 

Mi ero fissato con Hard Time Killing Floor Blues e cercavo versioni alternative all'originale di Skip. R.L. Burnside ne aveva registrata una versione struggente negli anni novanta, quando grazie alla John Spencer blues band aveva avuto il suo momento di ribalta a chitarra elettrificata.

Un bluesman nell'anima. Un disgraziato. Conducente di trattori, commesso, omicida, carcerato, operaio, cantante, alcolista, giocatore, autore di splendide perle della musica folk americana. Originario del nord del Mississipi, la sua suonata racchiude tutta l'amara fragranza della vita rurale.

Poor Black Mattie é di gran lunga il pezzo di Burnside che più apprezzo.

giovedì 10 gennaio 2013

Busty Lady Blues

giovedì 19 aprile 2012

Una battuta blues, senza rancore.

In esclusiva assoluta, a voi una versione assolutamente "home made" e come si suol dire "in digestione" di No Turn Around Blues, celebre brano del Max Dante B.B. Project. Senza rancore.

giovedì 12 aprile 2012

Sono all'osso - Pan Del Diavolo Live

Loro sono i Pan del Diavolo e per quanto siano ancora un duo molto underground non sarò certo io con un post a scriverne per primo. Per questo mi limito a dire che li trovo sensazionali. Hanno un suono, un'anima alle spalle che li sostiene nella composizione, uno spirito che vibra quando si esibiscono dal vivo. In più sono di Palermo come il sottoscritto. :-)

Vi lascio con un piccolo spezzone dello show del Circolo Magnolia di Milano, il brano è "Sono all'osso" ed è tratto dall'omonimo album d'esordio.

sabato 3 marzo 2012

Justin Faust al Rocket di Milano!

Justin Faust è un ottimo DJ, se non vado errato di origini bavaresi. Ho avuto il piacere di sentirlo suonare al Rocket di Milano. Il suo modo di fare elettronica, senza cadere in tentazioni eccessivamente funk ma d'altra parte senza perdersi in deliri psico-plastici (non serve cercare, la parola psico-plastico non esiste, l'ho inventata adesso). Justin trova una via di mezzo molto rock e i suoi mix hanno un potenziale pop, senza dubbio. Ok, vi lascio a un breve video rubato giustappunto al Rocket. 

giovedì 23 febbraio 2012

Ossitocina: come 9 aminoacidi sanno amare più di un uomo medio del 2000



L'ossitocina è un ormone secreto dalle donne in momenti particolari della propria vita: relazione sessuale, gravidanza, allattamento. Oltre ad avere una funzione meccanica (agiscono sui muscoli dell'utero rilassandoli), come altri ormoni dialogano con il cervello. Che significa? Tecnicamente, hanno dei recettori nell'area limbica del nostro cervello. Cos'è l'area limbica? Beh è una sorta di velo steso sulla nostra corteccia cerebrale, tanto sottile quanto vitale. Sì perché è lì che il cervello unisce sensazioni e ricordi regalandoci delle emozioni. Si va dalle cose più elementari come l'appetito - ovvero il ricordo del piacere di mangiare che ci stimola a farlo e senza il quale moriremmo di fame - fino a cose più complesse come sensazioni "proustiane" legate ai profumi o ai luoghi della nostra infanzia. Passando naturalmente dal sesso. L'ossitocina in particolare pare essere responsabile del concetto di vita insieme all'altro, del concetto di famiglia. Chiunque ritiene che l'uomo, in quanto animale, sia fatto per vivere liberamente e procreare il più possibile (concetto in voga negli anni sessanta e in qualche modo ancora molto presente anche se molto meno applicato) dovrà considerare che nella donna vi è un elemento strutturale che le attribuisce una prospettiva radicalmente opposta, un elemento che la predispone a ciò che forse in segreto tutti gli uomini desiderano di più, un sentimento d'amore unico e indissolubile.

Certo, la realtà non si spiega semplicemente con le leggi chimiche dell'essere umano e le relazioni sentimentali generano infinite difficoltà anche a causa delle donne. Quali sono quindi i fattori di disturbo? Sono anch'essi di natura biologica? Si tratta di cultura? Un discorso troppo complesso da affrontare in poche righe. Fermiamoci alla (ri)scoperta dell'ossitocina.

Questo post è stato ispirato da questo tweet.

domenica 19 febbraio 2012

Cos'è il blues?


Il blues non lo spieghi.
Se qualcuno esordisce come fece una sera Hoowlin' Wolf molti anni fa, dicendo. "Ti dirò io che cos'è il blues" non ascoltarlo. Niente di quello che dirà sarà mai totalmente vero. Potrà aiutarti a capire, forse. Ma non potrà spiegartelo fino in fondo.

Ci sono cose, poche cose, che non possono essere spiegate e il blues è una di queste. Non è un oggetto, non è qualcosa di tangibile. Non si esaurisce in uno stato d'animo. Gli stati d'animo, le emozioni, quelli più o meno puoi inquadrarli, li puoi incasellare nella mente. Se sei innamorato impari a riconoscerlo, sai cosa provi e cosa puoi aspettarti di provare. Se sei triste sai cosa significa essere tristi. La depressione, l'euforia, la noia. Tutte cose che tutto sommato potresti descrivere. Il blues è qualcosa di mille volte più complesso.

Tecnicamente è un genere musicale. Questo è un aspetto che con un minimo sforzo possiamo cogliere. E' la successione di tre livelli di armonia che conservano la medesima distanza in frequenza. Solitamente in Mi maggiore, spesso in Sol. 12 misure e un rientro. Tuttavia nessuna competenza musicale e nessun conservatorio potrà mai rispondere realmente alla domanda "che cos'è il blues?". Sì, perché il problema è che da questo semplice schema musicale nasce un universo destinato a divorare fette di nulla e non ci è dato sapere quando questa cosa finirà.

Da quando esiste, per quanto ne so, il blues non ha mai smesso di rinascere.  Ecco perché non credo si possa dire che il blues sia stato inventato, e perché piuttosto credo che si sia rivelato. Come si rivela un pozzo di petrolio sotto metri di pietra e metallo, come scopriamo in noi un istinto primordiale o come si palesa un'indicazione divina.

Nella sua concezione più ampia il blues ha a che fare con la tristezza d'animo. Potrebbe anche essere vero. Ma come si spiega allora che chi suona o chi ascolta blues, nel momento in cui lo fa, prova un senso di liberazione e di estraneazione dal resto delle cose che non gli dà il tempo di percepire nulla, figuriamoci la tristezza?

Certo qualcuno potrebbe rispondere che il blues, come ogni forma d'espressione artistica, è un meccanismo esorcista. Serve a placare qualcosa. Nel caso del blues però, serve a placare il blues. Malattia e medicina, allo stesso tempo. Non è un caso se questa tristezza, questo senso di angoscia, non sembra mai totale e evidente. Spesso addirittura si nasconde come polvere sotto un brioso tappeto di ritmi e melodie, entra nei polmoni senza che ce ne rendiamo conto. E' il caso, ad esempio, del bluegrass, del country blues. Più spesso avviene l'opposto: è la stessa malinconia a regalarci più o meno consapevolmente una sensazione di compiacimento. Insomma una cosa è certa: definire il blues partendo da concetti emotivi come angoscia, mal d'animo e sentimenti simili significa rinunciare a cogliere l'incredibile complessità del fenomeno.

Se lo guardiamo con occhi scientifici, il blues è un istinto. Un qualcosa in grado di conversare con le parti più profonde del nostro Io. Qualcuno lo sente più forte di altri, ma non ho mai conosciuto nessuno che di fronte al blues non si sia fermato e non abbia smesso di palare. Come il canto di una sirena. Quel divario tonale, quel cocktail di accordi sempre uguali, sono un linguaggio che ogni uomo, misteriosamente, comprende. Se suoni punk, musica classica, un pezzo reggae... beh allora ci sarà sempre una parte del pianeta in cui la gente ti ascolterà mormorando, con uno sguardo stranito. Con il blues, statene pur certi, questo non succederà.

Sì, il blues è il sogno di molti linguisti, un codice universale. Solo che le sue parole non hanno un significato. Non serve. Non servono parole. Come se il flusso sonoro del blues dicesse già tutto quello che serve dire. Per tutto questo ho smesso di chiedermi cosa sia il blues, preferendo abbandonarmi a lui. Qualcosa di molto simile a una fede religiosa, senza però alcuna ambizione ultraterrena.
Mi basta sapere che esiste.



Di seguito ho elencato una serie di articoli interessanti sul blues, sono di vario tipo: alcuni molto tecnici, altri storico-culturali, altri ancora, molto semplici e immediati, forniscono descrizioni di questo fenomeno più generiche.

Video-storia del blues- Molto esaustiva e ben fatta

Uno sguardo d'insieme

Il germe storico del sentimento "blue": la schiavitù

Un brano che in modo fantastico rende evidenti i legami del blues con la musica dell'africa nord-occidentale di cui è il prodotto. 

Definizione tecnica della "blue note"

Approfondimento tecnico del valore del blues

domenica 5 febbraio 2012

Mi Ami Ancora 2012. In scena agli East End Studios di Milano il rock indie italiano.


La prima notizia è che il rock è ancora, non solo vivo, ma in grandissima forma. La seconda notizia è che la passione per la musica è meglio di qualsiasi cappotto e non teme nessuna temperatura siberiana. Questo in estrema sintesi quello che ho potuto verificare assieme alle migliaia di ragazzi che ieri sera hanno riempito gli East End Studios di Milano in occasione del Mi Ami Ancora 2012.

La versione invernale del MiAmi, festival di musica indie made in Italy, ha fatto il pieno di appassionati in barba al termometro fermo sul -4 gradi e a una Milano luccicante di ghiaccio. Una selezione di band molto ben assortita, con qualche nota negativa certo, ma anche con punte di rock di indubbio potenziale. In testa al cartello, ormai affermati, Dente con il suo sound dolce e spensierato, il battito cupo - quasi satanico - dei sintetizzatori degli Aucan e i Selton nelle vesti di outsider della manifestazione.

Oltre a regalarvi un personale video di riassunto proverò a buttare giù qualche impressione su quanto ho potuto ascoltare.



PROMOSSI

Heike Has The Giggles
Avevo già potuto apprezzare il giovanissimo trio ravennate e le loro melodie punkrock semplici quanto potenti un paio di anni fa. Allora promuovevano il loro primo album, "Sh!", oggi sono già al loro secondo lavoro, ancora fresco di stampa, intitolato "Crowd Surfing" e l'impressione é che i ragazzi stiano facendo passi importanti verso la maturità. Colpevolmente l'organizzazione lascia loro non più di mezz'ora di palco... un vero peccato. Il pubblico era subito entrato in sintonia con i riff semplici quanto potenti del trio e non manca di manifestare il suo dissenso quando viene annunciato l'ultimo brano. Una prova comunque convincente. Voto 8

Selton 
Scoperti da Fabio Volo e originari del Brasile questo simpatico quartetto potrebbe raggiungere molto presto palchi importanti. Energia rock, ottime doti tecniche e una invidiabile e coinvolgente presenza scenica sono le loro carte. I Selton sono di quelle band che ascoltate dal vivo ti regalano un'esperienza più che una semplice esecuzione di brani. Ecco perché non importa molto se in alcuni casi la voce non è intonatissima e il sonoro non pulitissimo. Originali, energetici e con un'ottima pronuncia italiana nonostante siano stati "adottati" di recente. Voto 8,5

Nicolò Carnesi
Carnesi e i suoi musicisti vanno promossi per una semplice ragione: loro conoscono il significato della parola "show". Onestamente ho trovato troppo audace la scelta di indossare un bottle neck su chitarra acustica per poi andare in overdrive... il risultato pe i miei timpani era al limite della sopportazione. Decisamente troppo graffiante. Ma è stato senza dubbio tra i concerti più coinvolgenti di tutto il festival. Poi le canzoni, si sa, se sono belle si adattano a ogni vestito. Interessanti anche i testi. Voto 7

A Classic Education
Molta personalità espressa con un sound dolce ma mai mieloso, delicato ma mai noioso... e con una vena rock che non ha bisogno di distorsioni o linee di basso taglienti per pulsare. Questi ragazzi hanno il blues che sgorga da ogni poro e un sound che può non piacere ma che vale tutta l'attenzione del mondo. Un po' di presenza scenica e qualche ritmo in più avrebbe senza dubbio reso più memorabile la loro esibizione. Peccato. Voto 6,5


RIMANDATI

Aucan
Dovevano fare la parte principale del festival e a giudicare dalle reazioni del pubblico ci sono riusciti. Ecco alcuni tweet:

Aucan. Punto. 

Finalmente della musica che ti obbliga a rimanere fino alla fine del festival. Grazie,  ! 

 vi ho scoperti ieri al . bravi.


 big big big up!!!!! ieri sera avete gasato


Insomma la gente è entrata nel mondo Aucan. Sì perché questi 3 ragazzi di brescia non hanno solo un sound, ma un mondo intero, lì al centro tra chitarra, sintetizzatore e batteria. E allora perché rimandarli? Perché ho avuto l'antipatica sensazione che vi sia il sound senza l'anima. Che vi sia la ricetta senza la materia prima. Che per me nella musica si chiama melodia. Potremmo essere di fronte a un fenomeno musicale molto potente, ma potrebbe anche essere un suono che diventa stancante in poco tempo. Sono curioso, ma per ora non mi sento di promuoverli. Di certo è la cosa più originale che abbia sentito ieri sera. Voto 6

Gazebo Penguins
Un vero peccato che l'acustica dello showdei Gazebo abbia reso davvero difficile seguirli. La loro musica, già difficile da digerire, ha subito molto una regolazione dei volumi che mi è sembrata squilibrata. Voce da migliorare assolutamente ma anche linee cupamente melodiche e un batterista di tutto rispetto. Voto 5,5


BOCCIATI

Maria Antonietta
Maria Antonietta è stata una grossa delusione. Non credo servano molte parole per descrivere la sua performance e spiegare cosa non ha convinto. Autociterò un mio tweet: "Urla al microfono, graffi a una chitarra, capelli strani e sguardi psicopatici non fanno un artista". La cosa che più dispiace è che la potenza che ho avvertito nelle corde vocali di Maria Antonietta lascia pensare che le stonature e gli acuti tirati siano volontari, quasi una scelta estetica. Una scelta che per essere sostenuta ha bisogno di brani di livello nettamente superiore. Voto 4

Dente
Precisiamo subito: Dente è un grande autore e le sue canzoni le sa suonare alla grande. Il problema è molto semplice: non puoi suonare davanti a migliaia di persone come se stessi suonando davanti al camino del tuo salotto mentre i tuoi amici giocano a risiko. A questo aggiungici un'impressionante voglia di chiacchierare, snocciolando battute di dubbio gusto, come se il non essere divertente fosse parte del personaggio da interpretare... Apprezziamo la buona volontà ma no... la gente ieri bramava musica e Dente non ha saputo saziare il pubblico. O almeno questa è la mia umile opinione. Un po' più distorsione e meno parole avrebbero reso lo spettacolo molto migliore. Voto 5,5

News for Lulu
Ho ascoltato i News for Lulu per mezz'ora. Sono certo che loro fossero sul palco. Voglio dire, ho visto le loro sagome e i loro strumenti. Eppure nemmeno per un secondo posso dire con certezza di averli sentiti suonare. Anonimi, invisibili, inutili. Voto 3


mercoledì 18 gennaio 2012

Music Post #1 - A blue sketch

Frammenti di canzoni, testi, melodie e opinioni musicali saranno disseminati in questo blog saltuariamente, in modo del tutto improvviso e slegato dal flusso di vicende di attualità che mi piace trattare.

Dò inizio a questa nuova rubrica con un piccolo "divertissement" blues tratto da un progetto al quale sto lavorando con un paio di musicisti della bassa. Possibilmente, troverete presto, su questo blog, altre notizie a riguardo.

Dio salvi il blues.