La prima notizia è che il rock è ancora, non solo vivo, ma in grandissima forma. La seconda notizia è che la passione per la musica è meglio di qualsiasi cappotto e non teme nessuna temperatura siberiana. Questo in estrema sintesi quello che ho potuto verificare assieme alle migliaia di ragazzi che ieri sera hanno riempito gli East End Studios di Milano in occasione del Mi Ami Ancora 2012.
La versione invernale del MiAmi, festival di musica indie made in Italy, ha fatto il pieno di appassionati in barba al termometro fermo sul -4 gradi e a una Milano luccicante di ghiaccio. Una selezione di band molto ben assortita, con qualche nota negativa certo, ma anche con punte di rock di indubbio potenziale. In testa al cartello, ormai affermati, Dente con il suo sound dolce e spensierato, il battito cupo - quasi satanico - dei sintetizzatori degli Aucan e i Selton nelle vesti di outsider della manifestazione.
Oltre a regalarvi un personale video di riassunto proverò a buttare giù qualche impressione su quanto ho potuto ascoltare.
Heike Has The Giggles
Avevo già potuto apprezzare il giovanissimo trio ravennate e le loro melodie punkrock semplici quanto potenti un paio di anni fa. Allora promuovevano il loro primo album, "Sh!", oggi sono già al loro secondo lavoro, ancora fresco di stampa, intitolato "Crowd Surfing" e l'impressione é che i ragazzi stiano facendo passi importanti verso la maturità. Colpevolmente l'organizzazione lascia loro non più di mezz'ora di palco... un vero peccato. Il pubblico era subito entrato in sintonia con i riff semplici quanto potenti del trio e non manca di manifestare il suo dissenso quando viene annunciato l'ultimo brano. Una prova comunque convincente. Voto 8
Selton
Scoperti da Fabio Volo e originari del Brasile questo simpatico quartetto potrebbe raggiungere molto presto palchi importanti. Energia rock, ottime doti tecniche e una invidiabile e coinvolgente presenza scenica sono le loro carte. I Selton sono di quelle band che ascoltate dal vivo ti regalano un'esperienza più che una semplice esecuzione di brani. Ecco perché non importa molto se in alcuni casi la voce non è intonatissima e il sonoro non pulitissimo. Originali, energetici e con un'ottima pronuncia italiana nonostante siano stati "adottati" di recente. Voto 8,5
Nicolò Carnesi
Carnesi e i suoi musicisti vanno promossi per una semplice ragione: loro conoscono il significato della parola "show". Onestamente ho trovato troppo audace la scelta di indossare un bottle neck su chitarra acustica per poi andare in overdrive... il risultato pe i miei timpani era al limite della sopportazione. Decisamente troppo graffiante. Ma è stato senza dubbio tra i concerti più coinvolgenti di tutto il festival. Poi le canzoni, si sa, se sono belle si adattano a ogni vestito. Interessanti anche i testi. Voto 7
A Classic Education
Molta personalità espressa con un sound dolce ma mai mieloso, delicato ma mai noioso... e con una vena rock che non ha bisogno di distorsioni o linee di basso taglienti per pulsare. Questi ragazzi hanno il blues che sgorga da ogni poro e un sound che può non piacere ma che vale tutta l'attenzione del mondo. Un po' di presenza scenica e qualche ritmo in più avrebbe senza dubbio reso più memorabile la loro esibizione. Peccato. Voto 6,5
RIMANDATI
Aucan
Dovevano fare la parte principale del festival e a giudicare dalle reazioni del pubblico ci sono riusciti. Ecco alcuni tweet:
Aucan. Punto.
Finalmente della musica che ti obbliga a rimanere fino alla fine del festival. Grazie,
Gazebo Penguins
Un vero peccato che l'acustica dello showdei Gazebo abbia reso davvero difficile seguirli. La loro musica, già difficile da digerire, ha subito molto una regolazione dei volumi che mi è sembrata squilibrata. Voce da migliorare assolutamente ma anche linee cupamente melodiche e un batterista di tutto rispetto. Voto 5,5
BOCCIATI
Maria Antonietta
Maria Antonietta è stata una grossa delusione. Non credo servano molte parole per descrivere la sua performance e spiegare cosa non ha convinto. Autociterò un mio tweet: "Urla al microfono, graffi a una chitarra, capelli strani e sguardi psicopatici non fanno un artista". La cosa che più dispiace è che la potenza che ho avvertito nelle corde vocali di Maria Antonietta lascia pensare che le stonature e gli acuti tirati siano volontari, quasi una scelta estetica. Una scelta che per essere sostenuta ha bisogno di brani di livello nettamente superiore. Voto 4
Dente
Precisiamo subito: Dente è un grande autore e le sue canzoni le sa suonare alla grande. Il problema è molto semplice: non puoi suonare davanti a migliaia di persone come se stessi suonando davanti al camino del tuo salotto mentre i tuoi amici giocano a risiko. A questo aggiungici un'impressionante voglia di chiacchierare, snocciolando battute di dubbio gusto, come se il non essere divertente fosse parte del personaggio da interpretare... Apprezziamo la buona volontà ma no... la gente ieri bramava musica e Dente non ha saputo saziare il pubblico. O almeno questa è la mia umile opinione. Un po' più distorsione e meno parole avrebbero reso lo spettacolo molto migliore. Voto 5,5
News for Lulu
Ho ascoltato i News for Lulu per mezz'ora. Sono certo che loro fossero sul palco. Voglio dire, ho visto le loro sagome e i loro strumenti. Eppure nemmeno per un secondo posso dire con certezza di averli sentiti suonare. Anonimi, invisibili, inutili. Voto 3
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