mercoledì 18 gennaio 2012

Music Post #1 - A blue sketch

Frammenti di canzoni, testi, melodie e opinioni musicali saranno disseminati in questo blog saltuariamente, in modo del tutto improvviso e slegato dal flusso di vicende di attualità che mi piace trattare.

Dò inizio a questa nuova rubrica con un piccolo "divertissement" blues tratto da un progetto al quale sto lavorando con un paio di musicisti della bassa. Possibilmente, troverete presto, su questo blog, altre notizie a riguardo.

Dio salvi il blues.

domenica 8 gennaio 2012

Che sta succedendo in Europa (o nel mondo)?

Michael Hudson è un professore universitario del missouri, insegna economia e da qualche anno a questa parte il web ospita alcune sue teorie sullo strumento del debito. In particolare rispetto a un uso "improprio" dello stesso, in funzione di obiettivi paragonabili a quelli di una guerra. Una guerra finanziaria insomma. Certo, oggi è una teoria complottistica molto alla moda. Si sente dire spesso in giro, o sul web, di oscuri giochi di potere che vedono lobby e banche al posto di comando, con una schiera di governi e imprese asserviti e capitali in grado di destabilizzare paesi interi. 

Ma perché poi in concreto non succede nulla? Perché nessuno fa nulla? 

Hudson, professore e di economia 
all'università del Missouri. Ha teorizzato 
l'avvento di un' "Oligarchia Neoliberale".
E' giusto che un paese come il nostro sia tenuto quotidianamente all'angolo da uno spread determinato a "non credere" nelle sue capacità di crescita economica? Se poi questa condizione di bilico rende legittime manovre di governo decise a porte chiuse, se l'urgenza finanziaria precede quella democratica, non rischia questo fenomeno di rappresentare una negazione della nostra libertà di cittadini? O è semplicemente questione di cattiva gestione, un prezzo tutto sommato inevitabile da pagare? E' tutto solo colpa del cancro dell'evasione e del senso di stato e legalità sottile come pasta sfoglia che caratterizza governanti e, ahinoi, governati?
Cosa sta succedendo?


Hudson parla di guerra finanziaria già in un articolo dell'ottobe 2010, un pezzo che si conclude con una macabra messa in guardia dal rischio di anarchia finanziaria. Una guerra finanziaria quindi? Altre opinioni diffuse parlano semplicemente di paesi europei non garantiti da una banca centrale e pertanto prede della speculazione. Ormai lo sappiamo tutti: se un paese può contare su una banca nazionale pronta a comprare titoli di stato per fare da contrappeso a eventuali svalutazioni, allora gli speculatori saranno scoraggiati a inserirlo tra i "paesi obiettivo". La BCE non potrebbe da parte sua non può farlo con leggerezza perché questo significherebbe assumere un controllo su uno stato membro sovrano. Adesso però la musica è diversa. Adesso la BCE ha comprato 22 miliardi di titoli di stato italiani. Già lo aveva fatto con la Grecia e presto lo farà con la Spagna. Mentre scrivo credo che la cifra totale messa sul piatto dalla BCE in favore dei paesi membri in difficoltà abbia superato i 100 miliardi. Ma ho perso il conto. 

Van Rumpoy e Barroso,
Presidenti rispettivamente del
Consiglio Europeo e della Commissione.
Quindi tutto bene. O no? E no, perché altre opinioni diffuse lamentano il fatto che non si possa pensare di risolvere un problema di debito aumentando il debito. C'è chi dice che questo sia il solito gioco. Quello dove vincono sempre gli stessi. Le banche.  

E' davvero complesso stabilire chi muova le fila o se semplicemente esista davvero qualcuno che controlli la situazione. 
La Grecia è praticamente in default ed è in ginocchio davanti a Bruxelles. Qualcuno ricorda quanto per molto tempo le banche tedesche, e europee in genere, si siano arricchite con i generosi tassi di interesse dei titoli di stato greci, resi ancor più interessanti dopo l'ingresso nell'euro. L'Ungheria da qualche giorno sembra essere il prossimo candidato alla gogna dello "spread-non-ritorno". La Francia si avvicina alle urne scortata dalle baionette delle agenzie di rating. Gli Stati Uniti di Obama annunciano un "cambio di strategia militare" più tecnologico e di intelligence e meno di intervento diretto. A pensare male si direbbe un taglio drastico al salvadanaio del pentagono. 

L'Italia ha le ossa più robuste, certo. Tuttavia, non v'è dubbio che la rapidità con cui il governo Monti sta rendendo legge manovre salatissime rivela tutta la gravità della situazione in cui versiamo: Monti può chiedere agli italiani qualsiasi cosa perché far quadrare i conti è vitale. Non abbiamo scelta, dobbiamo pagare. L'Italia non ha il tempo di capire, assieme agli altri paesi europei, quali siano le riforme internazionali necessarie a interrompere questa speculazione ingovernabile (...o governata da gruppi di poteri con precisi scopi...). 

Sembra davvero che tutto possa succedere. Difficile essere sereni. 

sabato 7 gennaio 2012

Erase and rewind.

ZeroTitoli, questo blog, nasceva un paio di anni fa dalla semplice esigenza di parcheggiare - nel loro piccolo - le mie opinioni, riflessioni o semplici quesiti su temi di dubbia attualità e senza che tra questi vi fosse il minimo nesso se non il fatto di nascere dalle mie dita. Riflettere sulle cose, senza curarsi della profondità di pensiero; parcheggiarle in un angolo della rete e, quindi, potenzialmente condividerle col mondo intero. Oltre il tempo e oltre lo spazio.

Presi le regole d'oro della scrittura di un blog e le capovolsi. "Non scrivere di temi personali; fornire informazioni utili; prediligere il blog tematico a quello generalista..." Tutto ignorato. E così continuerà a essere questo blog.

Semplicemente, con questo nuovo anno inizierò a farlo con regolarità, con una inevitabile tendenza a scrivere di temi di politica internazionale e di costume, perché questi sono gli ambiti che più impattano sulla mia vita, più o meno consapevolmente.

Peraltro, il momento storico è ricco di stimoli. L'Italia vive un momento di svolta forse epocale. Vicissitudini politiche si mischiano a un risveglio di coscienze spesso tuttavia poco informate sul peso di meccanismi e logiche sovranazionali, lobbistiche o addirittura criminose. Dinamiche che fanno da sfondo a un malcontento reso sempre più rumoroso dall'evolvere della crisi economica mondiale.

Il Maghreb ha deciso di costuirsi democrazie serie, il più possibile definite in autonomia. Paesi arabi come lo Yemen o l'Arabia Saudita sono sull'orlo della guerra civile. Riforme amare in molti paesi europei, drammatiche per un paese incancrenito e civilmente arretrato come il nostro. L'euro, l'eurozona, l'UE stessa. Tutti concetti da rivedere seriamente e che saranno al centro di forti dibattiti.

Insomma, ce ne saranno di cose da commentare e su cui riflettere. Quello che mi verrà in mente lo scriverò qui. Un po' più assiduamente rispetto al passato.