domenica 8 gennaio 2012

Che sta succedendo in Europa (o nel mondo)?

Michael Hudson è un professore universitario del missouri, insegna economia e da qualche anno a questa parte il web ospita alcune sue teorie sullo strumento del debito. In particolare rispetto a un uso "improprio" dello stesso, in funzione di obiettivi paragonabili a quelli di una guerra. Una guerra finanziaria insomma. Certo, oggi è una teoria complottistica molto alla moda. Si sente dire spesso in giro, o sul web, di oscuri giochi di potere che vedono lobby e banche al posto di comando, con una schiera di governi e imprese asserviti e capitali in grado di destabilizzare paesi interi. 

Ma perché poi in concreto non succede nulla? Perché nessuno fa nulla? 

Hudson, professore e di economia 
all'università del Missouri. Ha teorizzato 
l'avvento di un' "Oligarchia Neoliberale".
E' giusto che un paese come il nostro sia tenuto quotidianamente all'angolo da uno spread determinato a "non credere" nelle sue capacità di crescita economica? Se poi questa condizione di bilico rende legittime manovre di governo decise a porte chiuse, se l'urgenza finanziaria precede quella democratica, non rischia questo fenomeno di rappresentare una negazione della nostra libertà di cittadini? O è semplicemente questione di cattiva gestione, un prezzo tutto sommato inevitabile da pagare? E' tutto solo colpa del cancro dell'evasione e del senso di stato e legalità sottile come pasta sfoglia che caratterizza governanti e, ahinoi, governati?
Cosa sta succedendo?


Hudson parla di guerra finanziaria già in un articolo dell'ottobe 2010, un pezzo che si conclude con una macabra messa in guardia dal rischio di anarchia finanziaria. Una guerra finanziaria quindi? Altre opinioni diffuse parlano semplicemente di paesi europei non garantiti da una banca centrale e pertanto prede della speculazione. Ormai lo sappiamo tutti: se un paese può contare su una banca nazionale pronta a comprare titoli di stato per fare da contrappeso a eventuali svalutazioni, allora gli speculatori saranno scoraggiati a inserirlo tra i "paesi obiettivo". La BCE non potrebbe da parte sua non può farlo con leggerezza perché questo significherebbe assumere un controllo su uno stato membro sovrano. Adesso però la musica è diversa. Adesso la BCE ha comprato 22 miliardi di titoli di stato italiani. Già lo aveva fatto con la Grecia e presto lo farà con la Spagna. Mentre scrivo credo che la cifra totale messa sul piatto dalla BCE in favore dei paesi membri in difficoltà abbia superato i 100 miliardi. Ma ho perso il conto. 

Van Rumpoy e Barroso,
Presidenti rispettivamente del
Consiglio Europeo e della Commissione.
Quindi tutto bene. O no? E no, perché altre opinioni diffuse lamentano il fatto che non si possa pensare di risolvere un problema di debito aumentando il debito. C'è chi dice che questo sia il solito gioco. Quello dove vincono sempre gli stessi. Le banche.  

E' davvero complesso stabilire chi muova le fila o se semplicemente esista davvero qualcuno che controlli la situazione. 
La Grecia è praticamente in default ed è in ginocchio davanti a Bruxelles. Qualcuno ricorda quanto per molto tempo le banche tedesche, e europee in genere, si siano arricchite con i generosi tassi di interesse dei titoli di stato greci, resi ancor più interessanti dopo l'ingresso nell'euro. L'Ungheria da qualche giorno sembra essere il prossimo candidato alla gogna dello "spread-non-ritorno". La Francia si avvicina alle urne scortata dalle baionette delle agenzie di rating. Gli Stati Uniti di Obama annunciano un "cambio di strategia militare" più tecnologico e di intelligence e meno di intervento diretto. A pensare male si direbbe un taglio drastico al salvadanaio del pentagono. 

L'Italia ha le ossa più robuste, certo. Tuttavia, non v'è dubbio che la rapidità con cui il governo Monti sta rendendo legge manovre salatissime rivela tutta la gravità della situazione in cui versiamo: Monti può chiedere agli italiani qualsiasi cosa perché far quadrare i conti è vitale. Non abbiamo scelta, dobbiamo pagare. L'Italia non ha il tempo di capire, assieme agli altri paesi europei, quali siano le riforme internazionali necessarie a interrompere questa speculazione ingovernabile (...o governata da gruppi di poteri con precisi scopi...). 

Sembra davvero che tutto possa succedere. Difficile essere sereni. 

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