martedì 24 agosto 2010

Memorie Sudafricane

Questo post vuole condividere con la rete il ricordo di una manifestazione che ogni 4 anni riesce a coinvolgere e unire una grossa fetta di pianeta. Stiamo parlando dei mondiali di calcio, ovviamente, che si sono chiusi poche settimane fa in Sudafrica. Alcuni frammenti del torneo ci restano impressi e ci ricordando come eravamo, dove eravamo e cosa facevamo mentre guardavamo le partite della nostra squadra del cuore.
Per agevolare la cosa ecco il Mondiale Sudafricano spezzettato in micro flash, dall'inizio al triplice fischio della finale.


Cerimonia d’apertura

- Vuvuzelas. Il calcio come non l'avevate mai sentito.

- Si gioca in Africa. È la prima volta. Sudafrica, Ghana, Nigeria, Cameroun, Costa d’Avorio, Egitto sono tutte pronte a onorare le loro origini fraterne. Africa Unite.

- Shakira è proprio bona.

- Waka Waka è una preghiera

- Waka Waka è un plagio

- Vuvuzelas. Cossu torna in Sardegna.

- 32 squadre per una coppa. Sullo sfondo la solita cricca: Blatter, Platini… ecc.

- È il mondiale della possibile gloria eterna per Lippi. E’ il mondiale degli stadi sostenibili, gioielli dell’avanguardia architettonica, otto in tutto. E’ il mondiale di Messi, di Cristiano Ronaldo, di Rooney. Il mondiale di Kakà, di Torres, di Drogba e Eto’o. Ma anche, nell’ombra, il mondiale dei Villa, dei Milito, degli Sneijder e dei Podolski.

Gironi

- L'Italia contro il Paraguay corre come non la si vedeva correre da tempo. I ragazzi sono visibilmente freschi e sulle gambe. Pepe pare doppato. Capiremo dalle successive due partite che gli azzurri hanno consumato tutte le energie contro i biancorossi.

- Maradona affronta la sua prima conferenza stampa da c.t. mondiale. Ha vinto contro la Grecia. E' tesissimo ma dalla sua bocca non esce mezza parola fuori posto

- Maicon non è un essere umano. E' di un altro pianeta.

- Eto’o non segna.

- Le modelle olandesi sono troppo belle per essere vere: Delegazione "Bavaria" espulsa dal paese.

- Rooney non segna.

- Vuvuzelas.

- Altra conferenza stampa. Diego intravede Salvatore. Tutto si ferma. Un salto veloce oltre le transenne ed è solo un abbraccio infinito di ricordi, amicizia, affetto. I campioni sono esseri umani come tutti gli altri.

- Qualcosa succede negli spogliatoi francesi. Qualcosa di grave.

- Kakà non segna

- Inizia a spargersi la voce: le vuvuzelas sono campionate e filo-diffuse all'interno dello stadio.

- La Francia non si allena.

- Cristiano Ronaldo segna, ma non sa nemmeno come.

- Vuvuzelas finte.

- Lo sguardo di Beckham mette in seria discussione la Giustizia Divina, la sua assenza è un destino ignobile.

- Domenech fermo al centro del campo mezz'ora prima dell'inizio di Francia-Sud Africa.

- L'Italia cambia modulo e giocatori.

- Torres non  segna.

- Gli Stati Uniti non sono più gli Stati Uniti. Adesso sono una squadra che gioca a pallone. Molto, molto velocemente.

- L'Uruguay accede agli ottavi. Il Palermo può alzare il valore del cartellino di Cavani a 20 milioni.

- Domenech rischia di uscire dal Mondiale.

- Messi non segna.

- Capello rischia di uscire dal Mondiale.

- Lippi rischia di uscire dal Mondiale.

- Vuvuzelas.

- Il Sudafrica esce dal mondiale a testa alta. La Francia è una vergogna.

- L'Australia umilia la Serbia di Stankovich. Non serve a niente. Entrambe a casa.

- Capello si salva: è ottavo di finale contro la Germania.

- Torello pre-partita: Mata inventa un impossibile tunnel di rabona e manda il sud africa in delirio

- L’Italia nell’incredulità di un popolo pessimista e malfidente riesce nell’impresa: sconfitta (tatticamente schiacciante) con la Slovacchia, 2 punti in tutto il torneo, ultimi del nostro girone. Un girone con Paraguay, Nuova Zelanda e… Slovacchia. E siamo campioni del mondo in carica. Difficilmente poteva andare peggio.

- Lippi torna a Viareggio.

- Henry va dal presidente.

- Saluti anche alla Costa D’Avorio. Drogba è impressionante e i suoi ragazzi giocano un calcio piacevole.


Ottavi di finale

- Il Cile c’è anche questa volta. Il Cile alla fine c’è sempre. Anche il Messico. Duri a morire.

- E' ufficiale: Cristiano Ronaldo non è Dio in terra. Ennesima competizione internazionale senza gloria.

- Il Cile non è più una squadra: davanti ai verdeoro sono solo una formalità.

- Il gol di Lampard c'è. Il guardalinee riscrive la storia.

- Gli ingegneri giapponesi salutano il Sud Africa. Ma sì, vuvuzelas.

- Rooney non segna.

- I ragazzini tedeschi impartiscono lezioni di calcio giocato a gente come Lampard, Gerrard, Terry,

- Kakà non segna.


Quarti di finale

- Il Ghana subisce il pareggio uruguagio per colpa dell'Adidas: Furlan non aveva assolutamente
idea che quel cosiddetto pallone da calcio che è lo jabulani avrebbe deviato repentinamente la sua traiettoria.

- L'espulsione di Suarez e il rigore per il Ghana sono ingiusti: Appiah era in fuorigioco e l'azione
andava interrotta molto prima.

- Dio c'è: Asamoah centra la traversa

- Vuvuzelas via app-osita app per I-phone.

- I rigori eliminano un grandissimo Ghana: Asamoah non riesce a smettere di piangere.

- Uruguay brutto ma concreto: è tra le prima 4 del mondo.

-  El nino non ha ancora segnato.

- Sneijder non voleva né tirare né crossare, vuole solo alzare la coppa del mondo.

- Tutto troppo facile per la Spagna. Il Paraguay ci mette cuore. La Spagna non è nemmeno una squadra, è un meccanismo, una reazione.  Letale.

- Il Palermo può portare il valore del cartellino di Cavani a 25 milioni.

- Melo è impazzito. La sua entrata ha lo stesso peso di un check-in online: velocizza il rientro suo e dei compagni in Brasile.

- Sneijder balla la samba e mette la firma sul Pallone d'Oro 2010. Olanda tra le prime 4 del mondo.

- E' ufficiale: La Germania gioca il calcio più bello del Mondiale.

- Maradona non sorride più. Ha capito tutto.

- Messi non segnerà.

- Vuvuzelas via app-osita app per I-pad.

- Mueller ha occhi di fuoco. Si sta mangiando tutta l'erba del campo. Non ne lascia a nessuno.

- Messi affronta la Germania: sono troppi.

- Podolski. Podolski sembra giocare da 45 anni.

- L'Argentina è uscita dal campo. La Germania continua a giocare.

- Vuvuzelas. Vuvuzelas vere.

- I ragazzini tedeschi rompono le ossa ai tangheri navigati. 4-0. Germania tra le prime 4 del mondo.

- Maradona non resiste alla tentazione: la sua corsa verso la curva tedesca e il suo "Hiros de puta!" sembrano il suo personale addio al mondo del calcio. Poco importa, il vero Re è lui.

- Mueller ha 19 anni. Entra nel giro della nazionale nell'ottobre 2009. Firma il suo primo contratto da professionista a marzo del 2010. 2 mesi dopo è qui, a Johannesburg, prende in giro gente come De Michelis e Heinze. E' tra i 44 giocatori più forti del mondo e fra qualche giorno i suoio compagni potrebbero portarlo. Nei suoi occhi ci sono i campi di cemento delle periferie di Monaco,il prato dei parchi di quartiere, la gioia di un calcio a un pallone, ovunque e in qualsiasi momento. Spensieratezza e determinazione sono il più esplosivo dei cocktail. Se si incontrano tutto diventa possibile. Lui la semifinale la guarderà dalla panchina, squalificato per due gialli consecutivi.


Semifinali

- L'Europa soprende tutti: 3 delle 4 squadre più forti al mondo provengono dal vecchio continente.

- Cavani potrebbe essere venduto a 30 milioni. Dovrebbe alzare la coppa. Naaaaaaaaa.

- La Germania è un toro. La Spagna gioca un calcio che è scritto nei geni, le geometrie si compiono come tratti somatici prestabiliti.

- L'Olanda passa in vantaggio. Vuvuzelas giocattolo.

- Suarez questa sera non c’è. La Celeste senza di lui diventa un grigio sbiadito.

- Puyol è un angelo venuto dal prato. Si è alzato e non vuole più scendere. Scosta col gomito, delicato ma fermo, il compagno Piquet. E con una testata manda le furie in paradiso.

- L’Italia può dire di aver portato un connazionale in semifinale: è Mario Ferri, un tifoso che invade il campo per gridare al mondo un unico, preciso e chiaro desiderio: Cassano in nazionale.

- Perez non può essere così egoista. Torres deve chiudere la partita, è proprio lì di fianco. E’ solo.

- Nulla da fare per i tedeschi. Tutti loro potranno riprovarci tra 4 anni. Non piangono nemmeno. Sono solo un po’ stanchi. Onore a una delle squadre più belle degli ultimi anni.

- Torres non ha ancora segnato.


Finale 3° e 4° posto

Forlan stampa un tiro sulla traversa

Cerimonia di chiusura

- Shakira bona è e bona rimane. E’ anche brava, ma questo immagino che per molti sia secondario.

Finale
- 11  luglio 2010, Johannesburg, First National Bank Stadium, anche detto Soccer City. Lo stadio accoglie 94.000 persone: come dire che possono starci tutti gli abitanti di Barletta, di Crotone o di Como.

- L'Olanda ci riprova. Terza finale in 36 anni. Prima volta da sfavorita.

- Fiori di vuvuzelas.

- La Spagna, dopo l'Europa, vuole il mondo.

- Nacchere e vuvuzelas

- Si va in scena. Xavi, Robben, Puyol, Sneijder, Villa, Van der Vaart, Iniesta.

- I giocatori spagnoli sono come la fortuna: belli e bendati. Disegnano parabole a memoria...e che memoria!

- De Jong tenta di uccidere Xabi Alonso: calcio volante al petto. Aperta un'inchiesta dalla magistratura Sudafricana. Sarebbe da mettere dentro e buttare la chiave. Webb non vede nulla.

- Robben è solo davanti alla porta. Clamoroso errore. Non sarà suo il pallone d'oro 2010.

- Villa è solo davanti alla porta. Clamoroso errore. Non sarà suo il gol partita.

- Pioggia di gialli, si salvi chi può...

- 90 minuti a secco. Supplementari. Entra Fabregas per la Spagna e sale in regia.

- Ancora amomnizioni: Heitinga se ne becca due: Olanda in dieci.

- Ci siamo, tocca al piccolo grande Iniesta scrivere la pagina di storia del calcio che tutto il mondo si aspetta: diagonale pulito da dentro area. Siamo al 112', il resto è tarallucci e vino.

- La Spagna è campione del mondo per la prima volta, dopo l'Europeo questi signori sono già leggenda.

- Cala il sipario, si fermano le vuvuzela, si addormentano gli animali. Addio Sudafrica.

Quando arriva il mondiale, chi ama il calcio non gode solo del massimo appuntamento internazionale e del premio più ambito, della passerella di campioni provenienti da ogni luogo o della serratissima serie di incontri schedulati tra 32 squadre in 4 settimane. No. Il mondiale non è solo questo. Quando arriva il mondiale chi ama il calcio si trova improvvisamente immerso in mezzo a gente che ama il calcio. Perché il mondiale è un evento che fa entrare in contatto virtuale, indiretto, i popoli più diversi e lontani. La freschezza dell'attuale si mischia ai sapori della Storia. Messi diventa Maradona. Kakà diventa Zico e Pelé. Cannavaro è Cannavaro. Argentina-Germania è una partita che dura da 30 anni. Spagna-Portogallo una novità saporita. Il gol di Lampard annullato è Hurst che non può più esultare davanti alla regina per quella palla che non è mai entrata. L'Africa è un'incompiuta e da qualche parte, nella Savana o in qualche loft, poco importa, Asamoah sta ancora piangendo.




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